Siddhartha Gautama, meglio conosciuto come il Buddha, è stato un leader spirituale indiano, filosofo, mendicante, meditatore e insegnante religioso che visse nell'antica India (circa dal VI al IV secolo a.C.). È considerato il fondatore del Buddhismo.
Vita:
Nato, secondo la tradizione, a Lumbini (attuale Nepal), in una famiglia nobile del clan Shakya, si dice che Siddhartha abbia rinunciato alla sua vita agiata per cercare una soluzione alla sofferenza umana. La sua storia è avvolta da leggende, ma si ritiene che abbia trascorso diversi anni come asceta, praticando la meditazione e la disciplina.
Illuminazione:
Dopo aver abbandonato l'estremo ascetismo, Siddhartha si sedette sotto un albero di fico (poi conosciuto come l'albero della Bodhi) e giurò di non alzarsi finché non avesse trovato la verità. Dopo molti giorni di meditazione, raggiunse l'illuminazione e divenne il Buddha, "l'Illuminato" o "il Risvegliato".
Insegnamenti:
I principali insegnamenti del Buddha si concentrano sulla cessazione della sofferenza (Dukkha). Tra questi, spiccano:
Le Quattro Nobili Verità:
L'Ottuplice Sentiero: Un insieme di otto principi interconnessi che conducono alla liberazione dalla sofferenza:
Anatta (Non-Sé): L'idea che non esista un sé permanente o immutabile.
Anicca (Impermanenza): Tutto è in costante cambiamento.
Karma: L'azione e la sua conseguenza; le azioni compiute influenzano le future esperienze.
Morte (Parinirvana):
Il Buddha morì all'età di circa 80 anni, raggiungendo il Parinirvana, la cessazione definitiva del ciclo di nascita e morte.
Eredità:
Il Buddhismo si diffuse rapidamente in tutta l'Asia e continua ad essere una delle principali religioni del mondo, con milioni di seguaci. I suoi insegnamenti sull'etica, la meditazione e la saggezza continuano ad ispirare persone di ogni estrazione sociale.